CHE COS'E' IL WOUND CARE
L'espressione Wound Care, formata dai due termini di lingua inglese : "Wound" che significa "lesione della pelle" e "Care" che significa "prendersi cura di qualcosa o qualcuno" riassume perfettamente in due parole semplici e brevi ciò che in italiano sarebbe tradotto all'incirca come: "assistenza a persone con problemi di lesioni cutanee".
La dicitura:"assistenza" o meglio "prendersi cura" fa pensare a chi legge ad un'associazione naturale fra Wound Care e professione infermieristica in quanto, per definizione, l'infermiere è "colui che assiste, che si prende cura del malato...". In effetti, storicamente è sempre stato così per lo meno fino agli anni '70.
Come verrà ripreso e descritto più dettagliatamente nell'apposita pagina dedicata all'infermiere specialista in Wound Care, nell'era moderna la gestione di persone con problemi reali o potenziali di lesioni cutanee è, sempre di più, il frutto della collaborazione coordinata tra più figure professionali sanitarie. In questo contesto l'infermiere con formazione specialistica in Wound Care riveste in tal senso un ruolo di fondamentale importanza.
CENNI STORICI SUL WOUND CARE
Le origini del Wound Care si perdono nella notte dei tempi.
In molte regioni del mondo sono state scoperte figure e graffiti rupestri che testimoniano come già l'uomo preistorico si prendesse cura delle proprie e altrui ferite della pelle coprendole con foglie e oggetti vari trovati in natura.
Nel 2000 A.C. gli egiziani utilizzavano delle foglie per coprire le ferite della pelle sotto forma di impiastri o decotti, mischiate a fango o ad escrementi di animali e poste direttamente sulla superficie della ferita.
Nel corso dei secoli, in tutte le civiltà conosciute, le ferite della pelle sono state oggetto di mistificazioni e allegorie di ogni genere: sono passate dall'essere simbolo dell'ira degli dei, all'essere segni di santità, dall'essere ispiratrici di canti e sonetti all'essere oggetto degli anatemi più mostruosi.
Di pari passo ai vari significati che le ferite della pelle hanno assunto nelle varie epoche e nelle varie civiltà della storia, anche il loro trattamento, ossia l’insieme dei rimedi adottati per cercare di far rigenerare la porzione di pelle perduta, marcita o lacerata, hanno assunto innumerevoli e spesso bizzarri significati forme: dall'essicamento mediante esposizione al sole ai riti sciamanici, dalla copertura con foglie, frutti, unguenti, insetti, materiali organici e inorganici di ogni genere e forma a veri e propri interventi chirurgici dolorosi e demolitivi
Tutto questo universo così vario ed eterogeneo di credenze sulle ferite della pelle e sul loro trattamento è stato, e per certi versi lo è ancora, accomunato da un denominatore comune: il mistero. Nonostante la pelle fosse l’unico organo del corpo umano esposto all’esterno, visibile e manipolabile, nessuno nei vari millenni di storia della civiltà umana, per lo meno fino agli anni '60, è mai riuscito a dare una spiegazione chiara logica e scientifica su quali fossero i meccanismi del suo funzionamento e della sua riparazione in caso di danno.
Come guarisce una ferita? Quali sono i trattamenti più efficaci per indurre la guarigione? Perché a volte le ferite guariscono e a volte no? Perché una ferita della pelle può essere mortale? Queste e molte altre domande hanno accompagnato nel corso dei secoli tutte le persone che si sono occupate di ferite della pelle senza però che fossero trovate risposte plausibili scollegate dall’elemento mistico. Non a caso nella storia le varie figure deputate alla cura delle ferite (stregoni, sciamani, guaritori, monaci, ecc) sono state accomunate quasi sempre da un’aura mistica intorno a loro, a metà fra il naturale e il soprannaturale. Anche la medicina moderna di inizio novecento, di fronte alle ferite della pelle, brancola nel buio: spesso anche i medici più autorevoli di fronte alle ferite della cute si affidano ai vari guaritori del caso, oppure alle solite erbe, ai decotti, e a tutti quei trattamenti empirici tramandati di padre in figlio o da maestro ad allievo
Una svolta epocale che iniziò a fare un po’ più luce su questo mistero fu compiuta in Gran Bretagna nel 1969 ad opera di George D. Winter membro del dipartimento di ingegneria biomedica del Royal Orthopeadic Hospital a Stanmore (Middlesex). Egli eseguì uno studio, come parte della sua specializzazione, che servì in realtà a gettare le fondamenta del concetto moderno della guarigione in ambiente umido attraverso dei semplici ma innovativi esperimenti su animali in merito alla guarigione delle ferite. Con i risultati dei suoi esperimenti, egli di fatto pose le basi del Wound Care moderno così come lo si conosce ai giorni nostri.
Considerando l'intera storia del Wound Care, si può notare come sia passato davvero pochissimo tempo da quel 1969 ma, come in molti altri ambiti, i progressi scientifici e tecnologici dell’ultimo cinquantennio abbiano fatto compiere anche nell’ambito del Wound Care dei passi enormi in avanti. Oggi molto di quel mistero che ha avvolto per millenni la pelle che, è bene ricordarlo, è l'apparato più esteso del nostro corpo ed è secondo come complessità solo al sistema nervoso, è stato svelato.
Molte parti del mistero sono state svelate ma molte rimangono da svelare. È per questo che il Wound Care oggi è in piena evoluzione e trasformazione. Il Wound Care moderno si basa ormai sulla formazione specialistica degli operatori sanitari e sempre di più sull'utilizzo di evidenze scientifiche, ossia del risultato dei più attuali e autorevoli studi di ricerca e sperimentazioni cliniche che rendono sempre di più gli interventi di prevenzione e trattamento delle lesioni cutanee efficaci, efficienti, riproducibili e personalizzabili.